L’anello debole di Microsoft è Windows RT
Ragionando sulla gamma dei prodotti Microsoft con Emilio Orione (top commenter di Hymn to Future) mi sono accorto di non aver mai trattato analiticamente Windows RT, quello che meno si addice al segmento di mercato al quale è destinato.
Provate a visualizzare i tre sistemi operativi consumer dell’azienda e i relativi scenari d’uso: Windows Phone 8 per gli smartphone, Windows RT per i tablet ARM e Windows 8 per tutto il resto.
WP8 è sicuramente una soluzione congeniale per i telefonini intelligenti grazie alla sua interfaccia interamente basata sulle gesture e all’integrazione con i principali social network.
Windows 8 è un ottimo prodotto per prestazioni – senza paragoni – e per feature. L’adozione di Modern UI [Metro] al posto del tradizionale Start Menu rischia di penalizzarne le vendite ma è un passaggio obbligato per Microsoft. Il motivo è presto detto, servono PC compatibili con le nuove applicazioni WinRT e l’ambiente deve diffondersi rapidamente, pena l’oblio. D’altra parte il pannello Start offre possibilità finora sconosciute agli utenti: è personalizzabile e aggiunge uno spazio separato dove accorpare le notifiche dei social, i contatti, il calendario e l’e-mail. E il prezzo poi è stato ridotto, non male.
La pecora nera
Windows RT è l’enfant terrible della famiglia per via di alcune scelte dettate dai tempi stretti che il colosso ha dovuto affrontare. E’ chiaro che è un sistema per i tablet “più puri”, dotati di SoC ARM e quindi adatti alla mobilità. Di fatto punta a essere il nemico più forte dell’iPad.
Tutto ciò è in marcata contraddizione con la presenza del desktop, il cosiddetto ambiente classico, che a nulla serve oltre a lanciare Office. La suite di produttività poi manca di una vera interfaccia touch e questo rende difficoltoso modificare i documenti quando non si ha a disposizione un tavolino.
Microsoft avrebbe dovuto puntare unicamente su Modern UI, soluzione che ha raccolto un discreto apprezzamento fra gli utenti di Windows Phone. Non c’è alcuna buona ragione per cui si debbano configurare con il mouse le impostazioni avanzate di Windows come non c’è alcuna buona ragione per cui si debba essere in grado di lanciare il cmd (prompt dei comandi) o il Blocco note.
Infine accedere al file system è bello e comodo ma non si avvertiva la necessità di surfare fra tutte le cartelle di sistema su tablet, bastava aggiungere a Metro la gestione della cartella utente. Una soluzione comoda e semplice.
Vogliamo parlare dello spazio occupato?
Windows RT non è altro che il “fratello maggiore” compilato per ARM. Le feature aziendali eliminate, come il supporto ai domini Active Directory, non derivano da vincoli tecnici ma piuttosto da scelte commerciali: il risultato è una quantità enorme di spazio buttato nel bidone.
Oltre 10GB fra sistema, aggiornamenti, Office e partizione di ripristino sono un problema per le tavolette che notoriamente non abbondano di capacità d’archiviazione.
Troppa fretta
E’ evidente che la necessità di presentarsi sul mercato con una soluzione al passo con i tempi ha penalizzato la casa di Seattle. Forse Ballmer e compari puntano a raddrizzare le storture accelerando lo sviluppo delle nuove versioni, raggiungendo il passo intrapreso dai concorrenti Apple e Google.
Resta il fatto che è un peccato vedere un sistema rapido, ben strutturato e supportato come Windows perdersi in un bicchiere d’acqua. Il rischio reale è quello di mancare completamente il mercato e trasformarsi in un prodotto incompreso, osannato dai pochi appassionati e bistrattato dai più.